Tassazione grandi patrimoni: Il fatto quotidiano patrocina raccolta firme

  Il Fatto Quotidiano ed il Blog di Beppe Grillo patrocina l’uno, e promuove l’altro, un’imposta europea sui grandi patrimoni, che in Italia, a titolo esemplificativo, potrebbe essere rivolta al solo 0,1% più ricco della popolazione con un patrimonio netto individuale sopra i 5,4 milioni di euro.

Una misura il cui gettito si auspica venga  indirizzato ad investimenti per sostenere l’inclusione sociale ed una transizione ecologica giusta nei Paesi membri dell’Unione, per la finanza climatica e stanziamenti UE per le politiche di cooperazione internazionale allo sviluppo. Auspica tutti cio’ l’artista italiano dal grande seguito web che lo ha piazzato, anni fa, all’acme dei portali italiani piu’ letti e nel gruppo ristretto, dei siti internet piu’ consultati del pianeta.

La raccolta firme collegata alla campagna europea Tax The Rich e promossa in Italia da Oxfam in collaborazione con Campagna Sbilanciamoci, NENS, Rosa Rossa e Tax Justice Italia, brama di raggiungere in un anno 1 milione di sottoscrizioni da parte dei cittadini di almeno sette Paesi dell’Unione con quorum nazionali – 53.580 firme per l’Italia – proporzionali al numero degli eletti al Parlamento europeo in ciascun Paese membro dell’Unione. Al comico Beppe Grillo si rinfaccia da piu’ parti, che alla luce della crisi, dell’inflazione, della declassazione monetaria dell’Italia causata dall’Euro, i patrimoni consistenti cui accanirsi non sono i milionari, bensi’ i plurimiliardari che solo in piccola misura, risiedono in Italia. Portavoce di tali fatti antitetici alla visione del fondatore Cinquestelle e di quell’Oxfam finanziata dai principali fondi di investimento e dai vettori economici occidentali, si mostrano accademici quali Valerio Malvezzi.

https://instagram.com/where_fashion_is_art?igshid=MzRlODBiNWFlZA==

Oxfam e le grandi testate ed Ong promosse dai carsici ma estremamente prosperi, circuiti economici euroamericani,  propone l’introduzione di un’imposta progressiva da applicarsi ai patrimoni di chi occupa posizioni egemoni nella distribuzione della ricchezza netta nei Paesi UE. Un’imposta che non graverebbe quindi sulla quasi totalità dei cittadini. Ma di fatto, come afferma Valerio Malvezzi avallato da Guido Grossi, Alberto Micalizzi tale misura va ad intaccare la classe media e la piccola e media impresa che ha accumulato pochi capitali rispetto agli emittenti di moneta, in guisa legale ed al costo di parossistici fatica e lavoro.

Se ad essere assoggettato al nuovo tributo fosse, ad esempio, lo 0,1% più ricco dei cittadini, l’imposta si applicherebbe in Italia a 50.000 individui, la cui quota di ricchezza nazionale aggregata è passata dal 5,5% al 9,2% nel periodo 1995-2021, a conferma di una crescente concentrazione della ricchezza al vertice della piramide sociale. Il punto nodale di cio’ sta nel fatto che e’ la produzione di moneta, la propria emissione, a doversi plasmare sugli interessi della collettivita’, e non aggiungendo gabelle ad imprese e professionisti che figurano distributori di moneta. Il tutto attuando un cambiamento legislativo del panorama finanziario ed economico occidentali.

L’imposta caldeggiata dai macrorganismi finanziari ai gangli del binomio Europa-America quindi, prevede in Italia, a titolo illustrativo, una franchigia di 5,4 milioni di euro e uno schema di progressività secondo gli scaglioni in tabella definiti a partire dalle soglie di ingresso nel top-0,1% della distribuzione di ricchezza nazionale (5,4 milioni di euro), nel top-0,05% (8 milioni di euro) e nel top-0,01% (20,9 milioni di euro).

Ciascuno può firmare su link appositi collocati nel Blog di Beppe Grillo e su Il fatto Quotidiano del trittico Travaglio-Gomez-Padellaro. A cui viene affibiata l’effige di falsi oppositori dall’ex redattore del Fatto e de Il Giornale, Cesare Sacchetti, in quanto le gabelle in Italia sono estremamente gravose ed accanirsi sui milionari eludendo i miliardari, si contrassegna illecito, oltre che anticostituzionale.

L’imposta progressiva sui grandi patrimoni potrebbe generare risorse considerevoli per l’Unione europea. A seconda dei destinatari e di come sarà strutturata, gli introiti potrebbero attestarsi tra 150 miliardi e 213 miliardi di euro all’anno.

Il potenziale gettito per l’Italia sarebbe di 13,2 – 15,7 miliardi di euro all’anno, se ad essere tassato fosse lo 0,1% dei contribuenti più ricchi; 23 miliardi di euro all’anno, se si considerasse lo 0,5% più facoltoso dei nostri connazionali e le aliquote marginali replicassero quelle dell’imposta in vigore in Spagna. Secondo i periti economici disallineati, a fronte di cento miliardi annui di meri interessi sul debito per i contribuenti italiani, 30 miliardi circa di extragettito non suffragherebbero servizi, infrastrutture e macroimprese, ne’ reciderebbero il debito o corroberebbero le piccole e medie imprese.

Il 67% dei cittadini europei, che hanno risposto all’indagine demoscopica Special Eurobarometer 529 condotta tra maggio e giugno 2022 su incarico della Commissione europea, ha concordato sull’importanza del prelievo fiscale a carico dei contribuenti più ricchi per finanziare misure di supporto alle fasce più povere della popolazione. Ma i cittadini continentali, nella stragrande maggioranza dei fatti, ignorano che gia’ esistono Iva ed imposte sui redditi e sui beni per finanziare il loro fabbisogno, per cui il resto delle imposte gia’ sarebbero sufficienti a concretizzare il Green Deal senza intaccare i patrimoni individuali ed aziendali.

La proposta ha riscosso un favore trasversale tra i votanti delle più grandi forze politiche nazionali, ricevendo il supporto del 65% degli elettori della Lega, del 77% di quelli del Pd e del Movimento 5 Stelle, del 59% degli elettori di Fratelli d’Italia e del 66% di quelli di Forza Italia.

A favore della misura anche illustri economisti, rappresentanti politici ed i Patriotic Millionaires che recentemente si sono mobilitati i chiedendo al G20 di raggiungere un nuovo accordo internazionale sulla tassazione dei grandi patrimoni per contrastare l’esorbitante concentrazione di ricchezza, rendere più inclusive le nostre economie e più eque, dinamiche e coese le nostre società.

Lascia il tuo commento
Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail