Hotel Vesuvio: prevenzione e contromisure per invecchiamento neurologico

Di Marco Bifani e Giovanni Scapagnini

Presso il rutilante hotel Vesuvio sito sul lungomare di Napoli, circa dieci giorni addietro, si e’ tenuta una conferenza di approfondimento ed aggiornamento scientifico promossa dall’eccellenza italiana in campo farmaceutico Solgar tramite il suo responsabile scientifico per la Campania dottor Marco Bifani, il professor Giovanni Scapagnini, scienziato specializzato peculiarmente nella nutrizione e nella ricerca sull’antinvecchiamento, ordinario dell’Universita’ del Molise; il tutto davanti ad una dovizia di farmacisti e clienti Solgar. In questa circostanza sono state enunciate le nuove scoperte scientifiche inerenti l’invecchiamento cognitivo, quello cellulare generico, e la prevenzione nonche’ cura o limitazione della demenza e dell’Alzheimer-malattia del secolo (n.d.r.). Nella suddetta cornice sono stati presentati degli integratori di ultima generazione prodotti da Solgar, i cui risultati benefici, sono stati comprovati.

Dal dottor Scapagnini: “Con gli omega tre che fanno parte del sistema dopaminergico senza che vi sto a raccontare, comunque un integratore Solgar aiuta in un solo mese quindi mette pochissimo, a  far diminuire le sigarette che una persona  assume, di conseguenza e’ ideale  per chi vuole smettere; può essere un valido aiuto oltre a tutte le altre cose positive che apportano gli omega tre. Questa è una referenza nuova nel mondo solo a pochi mesi di vita. Si chiama neuro Redox ed ha addirittura tre brevetti che ora vi illustrerò. Al suo interno è presente curcuma, colina e vitamina B12. Valido per  adulti ed anziani come supporto alla memoria grazie alla presenza di Bacopa monnieria, ha una neuro protezione grazie alla presenza di curcuma:  lo abbiamo visto ampiamente dal professor Scapagnini e grazie alla presenza di B12 e colina, è molto utile per l’attenzione e la concentrazione da associare. Avevo iniziato qua con gli omega tre, dicevo dei tre brevetti. Il primo brevetto è il baco mind. Questo brevetto è per la Bacopa  che viene estratta di bacche. Tecnicamente testato, coltivato in purezza, senza contaminanti, ed è molto utile per memoria a breve termine.

O meglio, voi sapete che nelle terapie ufficiali sono due gli inibitori del colesterolo: l’acetilcolina che  e’ il donepezil, è stato il primo, ed hanno un’efficacia che è stata valutata significativa nel 28% dei pazienti: vuol dire molto poco ma soprattutto la durata dell’efficacia del 28%, che è abbastanza ridotta.  Cioè gli effetti positivi si percepiscono al primo anno, poi dopo un po’ vanno a scemare la mattina, che è un po più collegata ai meccanismi biologici che nel caso degli inibitori di colesterolo, aumenta il tono dell’acido il colina perché blocchi la degradazione di quello che è un neurotrasmettitore della memoria. Nel caso la mattina inibisce l’azione citotossica dei recettori in mediato di glutammato. Scusate vado un po’ avanti, cioè sono cose che non tutti hanno immediatamente percepito però insomma non mi dilungo troppo perché sennò giacché io faccio sempre questa cosa ma poi purtroppo succede sempre così: dico sarò breve sarò breve stasera vado velocissimo, cioè ho 60 diapositive e questa sarebbe la lieve introduzione, però era per creare un po il pathos. Allora una buona notizia, relativamente buona, perché ha seguito  l’approccio  dei vaccini ad RNA,cioè il cosiddetto fast track: è stata recentemente approvata una nuova molecola per la terapia dell’Alzheimer,  ed è un anticorpo monoclonale che inibisce la creazione della beta amiloide quindi decisamente mirato al meccanismo eziopatogenetico dell’Alzheimer. Sebbene come voi ben sapete questo lo sanno ormai tutti ed anche i non addetti ai lavori, l’Alzheimer sporadico è una patologia multifattoriale, quindi nella realtà nessuno ha mai capito quanto e quale sia realmente la causa o parzialmente anche una conseguenza di qualcosa che non abbiamo definitamente compreso. E  questa molecola qui, fa parte di tutti i prodotti che sono in fase tre di sperimentazione. Vi faccio notare una cosa carina e se riuscirò ad andare un po veloce stasera giuro che arriverò a dirvelo.  Anche tra le sostanze in studio di fase tre come farmaci, ci sono gli omega tre dell’Alzheimer. È uno studio tra l’altro coordinato a livello europeo molto importante, dal professor Bruno Pallas e ve lo faccio vedere al volo perché ovviamente è appena cominciata la fase tre, come sapete quella di validazione dell’efficacia sui pazienti malati. Allora questa è un’idea generale della neurodegenerazione, ossia invecchiamento peggiore, cioè dell’Alzheimer e come vi dicevo si tratta di una situazione decisamente multifattoriale.

La deposizione e l’aggregazione delle placche di una proteina amorfa che e’ la beta amiloide, rappresentano una delle più famose situazioni diciamo collegata alle patologie della malattia. La iper fosforilazione di  una proteina strutturale del citoscheletro dei neuroni che si chiama proteina Tau, crea i grovigli neuro fibrillari. E l’altro classico,  diciamo, fattore che tibizza la malattia di Alzheimer ma nella realtà il punto di arrivo di una serie di condizioni che sono state veramente molto ben definite, sicuramente e’ la disfunzione mitocondriale, l’infiammazione, l’attivazione della cosiddetta microglia che è la parte gliale che sostituisce il sistema immunitario che il cervello di fatto non ha. Non abbiamo le cellule immunitarie nel cervello, e disfunzioni neurotrasmettitorie rappresentano un nuovo fenomeno di cui non parlerò stasera ma insomma e’  giusto iniziare a  focalizzarlo”.

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