Di Pino Aprile

Lo hanno fatto. Alla Camera dei Deputati è stata appena approvata l’autonomia differenziata, che era già stata approvata al Senato. Così l’autonomia differenziata è una norma scellerata per il trasferimento di competenze dall’amministrazione centrale dello Stato a quella periferica, ovvero alle regioni. Questo potrebbe anche essere un modo come un altro per uno Stato, di gestirsi. Il fatto è che questo passaggio di competenze, di poteri, è in realtà con il trucco. Perché? Perché attraverso questo passaggio di competenze si fa in modo, con tutta una serie di luride trappole,  di moltiplicare la quantità delle risorse che vengono destinate alle regioni più ricche e vengono ridotte ulteriormente le già scarsissime risorse che da sempre hanno le regioni più povere, badate, più povere perché impoverite, perché al momento della unificazione dell’Italia, avvenuta a mano armata con un’invasione, un genocidio, il saccheggio, la distruzione delle fabbriche, il furto dei macchinari e lo svuotamento delle banche, al momento dell’unificazione non c’era differenza tra Nord e Sud. L’idea di una questione meridionale preesistente all’unificazione d’Italia è una fake news, cioè un’invenzione di condizione che è stata creata apposta per giustificare le finanze sempre peggiori in cui è stato fatto sprofondare l’ex regno delle due Sicilie per favorire le regioni del Nord.

Lo scrive un grande storico statunitense che si dedica alla nostra storia risorgimentale, Anthony Davis, in un suo libro, che è un macigno sulla strada della storiografia ufficiale e per questo praticamente saltato dalle nostre accademie, che si chiama Napoli e Napoleone, il sud nelle rivoluzioni europee. Il sottotitolo, sono andato a memoria, potrebbe esserci  con qualche parolina un pochino diversa. Quindi la questione meridionale è figlia dell’unificazione d’Italia ed è stata creata con la spesa storica. La spesa storica si chiama così perché da sempre, storicamente, dall’unificazione ad oggi, si spende più al nord che al sud. Ma la cosa più incredibile è che a votare compattamente per l’autonomia differenziata siano stati i parlamentari meridionali dei partiti di maggioranza. Vedremo poi che quando le maggioranze erano altre, il comportamento non è stato diverso. Ma è una scelta davvero scellerata, incredibile. Cioè, in pratica, cosa fa la legge sull’autonomia differenziata? Con questa normativa, si sancisce che c’è una parte del Paese, cioè la parte più povera, badate quale che essa sia. Perché oggi le regioni più ricche sono quelle, ma domani non sappiamo se lo saranno ancora. Pensate a quello che sta passando, per esempio, le Marche. Le Marche sono stati un modello per l’industrializzazione a livello mondiale, presentato come tale dal presidente degli Stati Uniti, Clinton, all’epoca.

Il Piemonte. Il Piemonte che scivola sempre più in basso, sino al punto che oggi le Marche vengono definite per i numeri di reddito, disoccupazione, eccetera, la prima regione del Mezzogiorno. Ed il Piemonte sta scivolando in questo senso nel Mezzogiorno, quindi nulla è per sempre. Stessero attenti questi predatori egoisti. Dicevo con questa norma dell’autonomia riferenziata cosa succede? Che la parte povera, ripeto, quale che essa sia del Paese, viene condannata ad essere area con minori diritti costituzionali, i diritti non sono più dipendenti dalla cittadinanza, sono italiano e la Costituzione dice che ho diritto a queste cure, questa informazione, questa istruzione, questa possibilità di trasporti, eccetera. No, i diritti vengono collegati, questa porcheria infame, immensa, dell’autonomia differenziata, alla ricchezza del territorio. Quindi se abiti in un territorio ricco non hai i diritti, hai i privilegi che diventano diritti. Se abiti in una regione che non è ricca ed è più povera, i tuoi diritti non sono più garantiti. La Costituzione è ridotta all’uso locale. C’è un modo che i leghisti che hanno prodotto questa porcheria, ma con una volenterosa collaborazione di tutti i partiti, nessuno escluso, dalla Lega al PD, con la Costituzione i diritti possono fare, e lo stanno facendo, quello che, dissero, facevano con la bandiera tricolore:  si pulivano il culo.

Il fatto che i parlamentari meridionali, sia al Senato che alla Camera dei Deputati della Maggioranza, abbiano votato contro i loro elettori, contro la loro terra, è davvero incredibile. È come se in Sudafrica i neri avessero votato per l’apartheid contro i neri. Non so come se in Alabama, in Louisiana, gli schiavi avessero votato per le catene.  È come se gli ebrei nei campi di sterminio avessero votato per la loro eliminazione nei forni. È sì che il paragone ci sta. Dal momento che nei campi di Serminio, da accompagnare ai Forni  crematori gli internati, erano degli altri ebrei, dei Capo collaboratori delle SS, così come oggi i parlamentari del Sud hanno votato contro il Mezzogiorno per salvare la maggioranza. E così Giorgia Meloni, che si riempie la bocca, ma solo quella è area al vento, della parola nazione, si è giocata la nazione per conservare la seggiola. Se Parigi valeva una messa, quella seggiola vale una nazione. Per sua eccellenza, la Presidente, il Presidente, mentre dicesse lei come vuol essere chiamata, io avrei altre parole, Giorgia Meloni. Questa storia dell’autonomia riferenziata comincia da molto tempo fa e nessun partito è innocente. Perché? Perché intanto la cosa parte nel 2001, grazie a una porcata galattica fatta da un governo a direzione centrosinistra, PDS, e cioè la riforma del titolo quinto della Costituzione, grazie alla quale si apre la porta alle pulsioni più becere, animalesche, della Lega che allora D’Alema definiva una costola della sinistra, forse della sua sinistra.

Da lì parte l’idea di differenziare i diritti. Questo giochino del definire i diritti, e li chiamano livelli essenziali delle prestazioni, e cioè io ti garantisco da Costituzione dei diritti nella loro forma minima. Il resto, chi ha di più, si può prendere di più e chi ha di meno, si attacca al tram, se c’è il tram- al sud non c’è-. Ora, si puo’ dichiare che questa fu già praticamente un colpo di Stato. Perché? Perché definire LEP, definire che ci devono essere dei livelli essenziali delle prestazioni, significa che ci deve essere un minimo di garantito, non un uguale per tutti. Ma la Costituzione non diceva da nessuna parte che ti do un minimo e poi i poveri se la via non si accorcia e i ricchi, invece, di andare in ospedale, vanno al Grand Hotel con i soldi di tutti e le infermiere in minigonna e senza reggiseno. E  come nei film di Bombolo. La Costituzione punizione non diceva da nessuna parte che ci potessero essere queste differenze. È con quello che ha fatto la sinistra nel 2001 che si è aperta la porta al diavolo. Ma il diavolo era anche la sinistra. Perché? Perché a sostenere l’autonomia differenziata, proprio negli anni di maggior battaglia per questo, è stata la sinistra.

Cioè la pattuglia che ha sfondato il  campo dei diritti dell’equità era composta dal presidente leghista della Lombardia, Attilio Fontana, dal presidente leghista del Veneto, Luca Zaia, e soprattutto il più scatenato, dal presidente del PD dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Sostenuto dal partito, perché l’allora segretario del partito, Enrico Letta, alla vigilia delle elezioni, andò in Veneto a dire ai Veneti: “Non dovete chiedere alla Lega l’autonomia differenziata, chiedetela a noi che ve la diamo prima e meglio”. E quello che diceva Fassino, altro dirigente pure lui, del PD meglio lasciarlo perdere, viste le sue ultime vicissitudini. Quindi la accopiata Lega PD è stato la testa d’ariete per sfondare il muro dell’equità dei diritti. A questo si sono aggiunti, ovviamente, tutti gli altri. Pensate con il governo Lega 5 Selle, la Lega impose nel patto di governo l’Autonomia differenziata ed i 5 Selle accettarono. Poi c’è da dire, onestamente, che la cosa non passò al Senato perché una decina di senatori, fra cui quasi tutti Cinque stelle, ma c’era anche uno del PD e un altro, non ricordo di quale partito, annunciarono che non l’avrebbero votata. Siccome la maggioranza all’O ora era di 6 voti, non venne portata in Parlamento.

Quindi saltò, era il 22 ottobre del 2018. Ma nel successivo governo, il 5 Stelle PD, furono i 5 Fratelli a pretendere che ci fosse nel patto di governo l’Autonomia differenziata. E nel governo successivo tutti i partiti dalla Lega al PD, nel patto di governo c’era l’autonomia differenziata. Solo Fratelli d’Italia era l’opposizione e quindi si diceva Meloni contro. Con il successivo, cioè l’attuale, governo cosa succede? Che i Fratelli d’Italia con la Lega e Forza Italia, invece, tutti a favore l’autonomia differenziata. Come vedete non ce n’è uno che non l’abbia sostenuta. Adesso i partiti dell’opposizione, meglio tardi che mai, si sono svegliati e sono contro l’autonomia differenziata. Gli inglesi direbbero too little, too late, cioè troppo poco, troppo tardi. Ma ripeto,  Non voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, meglio tardi che mai. Non vorrei concludere senza ricordare che questa porcheria è stata approvata da truppe cammellate coloniali del sud, in Parlamento, fra cui anche quelli che fanno il saluto della decima masse. La decima masse cosa faceva? Io da giovane cronista, partendo dalle ricerche di un ex partigiano, bravissimo Richiotti Lazzero, feci un’inchiesta per rintracciare Le SS italiane, quanti sanno che ce ne furono? Venti mila.

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