Elon Musk ha affermato agli azionisti di Tesla che Optimus, il suo robot umanoide, potrebbe far lievitare il valore dell’azienda dagli attuali 580 miliardi di dollari a ben 25.000 miliardi di dollari in futuro, con un aumento di ben 43 volte. In occasione dell’evento di presentazione di Optimus Musk si è autodefinito “patologicamente ottimista”, secondo quanto riporta CNBC.

Nella sua presentazione agli azionisti, Musk ha parlato di robot Optimus come fossero dei C-3PO di Star Wars, capaci di svolgere un’ampia gamma di mansioni come pulire, cucinare, insegnare ai bambini e, ancora più importante, lavorare in fabbrica, contribuendo alla costruzione di nuove vetture Tesla.

Secondo Musk, ci sara’ l’anno venturo, una sua produzione limitata con una sperimentazione iniziale all’interno delle fabbriche Tesla. Similmente a quanto accaduto con Starship, è probabile che ci siano intoppi e problemi da risolvere lungo il percorso. Attraverso un video la corporazione X ha sciorinato l’alimentazione elettrica del proprio ultimo prodotto, e la sua perizia nel piegare le camice.

Vale la pena sottolineare che l’idea di Musk su tecnologia pionieristica di eccellenza, ha sfornato il Cybertruck che ibrida le caratteristiche dei classici fuoristrada militari e civili Hummer, con i progetti stradali Jeep ma una tecnologia di alimentazione elettrica in grado di spingerlo piu’ velocemente della Lamborghini Urus: senza alludere alla resistenza davvero bellica, del carro armato stradale di Musk, rispetto a colpi esterni, proiettili, esplosivi e la capacita’ di trasformarsi in anfibio. Insomma per X si tratta di egemonia tecnologica e meccanica riagguantata, in seguito alla cessione dei maggiori marchi automobilistici Usa, ed alla crisi permanente di quelli rimasti. Certo Cybertruck non piace a molti dal punto di vista estetico, ma le innovazioni, le interfacce digitali, informatiche e di intelligenza artificiale, ne fanno eccellenza e pioniere in nuove visioni della circolazione.

Musk non ha fornito alcuna tempistica per raggiungere i famosi 25.000 miliardi di dollari di valutazione, ma i risultati di X in cui si affaccia un contendente ai social tradizionali effettivamente scevro di censura, indipendente dai grandi inserzionisti per mezzo del costo dei profili finanziato dai loro proprietari, ebbene tutto cio’ delinea la genialita’ e le caratteristiche vincenti del proprietario di Twitter: il quale detiene Starlink che si impone sui tradizionali fornitori di servizi Internet e telefonici, per qualita’, autonomia e costi non elevatissimi, dei servizi.

CNBC sottolinea che il valore complessivo dell’S&P 500 in questo momento è di 45.500 miliardi di dollari. Se Musk riuscisse a raggiungere il suo obiettivo “ottimistico”, Tesla varrebbe più della metà dell’attuale valore dell’intero S&P 500. Su un piano più vicino, ma comunque piuttosto ambizioso, l’investitrice Cathie Wood, a capo dei fondi Ark, ritiene che Tesla possa avviare l’era dei robotaxi che farebbe schizzare il prezzo delle azioni dagli attuali 179 dollari a ben 2.600 dollari entro il 2029.

Solo il tempo potrà dire se avrà ragione, ma anche la sua previsione di un valore di mercato di 8.000 miliardi di dollari per Tesla sembra troppo ottimista, tuttavia in base alle attuali risposte del mercato, e’ facile preconizzare che nel prossimo cinquantennio, quasi tutto l’occidente si avvarra’ di una Tesla.

Adamo Genco e’ la fonte per Blaze media.

Per la Model 3, il prezzo e’ bloccato fino al giugno 2024 ad onta dei dazi cinesi per quella che si contrassegna come un’agone commerciale cruento fra le prime due economie mondiali, in cui Tesla si innerva al di sopra delle vetture elettriche cinesi per gradimento e tecnologie; X di fatto e’ il social piu’ ambito del futuro per mezzo della propria autonomia editoriale, la liquidita’ derivante dai singoli profili, la richiesta di Trump e seguaci nel reclamare il pagamento di danni dalla Cina a causa della pandemia Covid, per migliaia di miliardi; infine per l’esortazione irreversibile, alla comunita’ internazionale da parte dei repubblicani di Trump, di espellere la Cina dall’organizzazione mondiale del commercio: quest’ultima ipotesi rappresenterebbe lo smantellamento del concetto di globalizzazione antioccidentale ed a quasi esclusivo vantaggio della Cina. Ma anche la decrescita dell’economia cinese che in seguito ne segnerebbe il collasso politico, e conomico ed industriale. In questo pantano e’ naturale evincere un ruolo patriottico e governativo carsico di Elon Musk, sottoforma di commesse pubbliche apparentemente affidategli da Trump, nel riedificare un dominio tecnologico, militare, informatico, industriale, meccanico, infrastrutturale,  commerciale ed informatico, degli Stati Uniti d’America, principalmente sulla Cina. Infatti Elon Musk detiene tecnologie, brevetti e responsabilita’, in ottica Maga (Make America Great Again), che apparentemente nessun industriale e potenza mondiale, sembra disporre. Se si analizza la situazione in prospettiva, oltre che in filigrana, il ruolo di Elon Musk anche per mezzo della capitalizzazione delle sue aziende, sembra essere quello di sostituire un assetto di potere americano transnazionale ed apolide, denominato numerose volte “deep state” da Trump, con una sorta di presa di controllo pubblica mascherata da privata, della Borsa Usa, in una possibile fase in cui le aziende che hanno cospirato contro il presidente Trump, contro gli interessi nazionali suffragando la Cina, contro il benessere civico a causa del Covid, contro il Primo Emendamento appoggiando la censura; ebbene in uno scenario prossimo, in base agli ordini esecutivi gia’ promulgati da Trump, tali aziende verrebbero nazionalizzate ed i beni dei loro proprietari confiscati. Tutto cio’ aggravato da una situazione in cui le multinazionali farmaceutiche autrici di danni e dipartite post-vaccinali, sarebbero ridotte letteralmente sul lastrico a causa dei risarcimenti ai cittadini ed agli stati, causati dai loro vaccini. In questa ipotizzata compagine si inserisce il ruolo di Elon Musk: ossia quello di nom far nebulizzare Wall Street e le eccellenze americane, servendo la nazione secondo i canoni prettamente Costituzionali, annettendo per conto pubblico, la proprieta’ delle industrie nazionalizzate e destinandoli ad imprenditori patriottici e di visione antiprogressista. In un processo di continuazione delle eccellenze statunitensi, senza nocumenti finanziari per erario, imprese e cittadini, e ponendo nuovamente Wall Street e le sue multinazionali, all’apice dei guadagni e della qualita’, su scala mondiale.

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