Di Paolo Paoletti

CONTE SI PRESENTA A MODO SUO: “BASTA CHIACCHIERE, ORA I FATTI. DECIDO IO CHI RESTA. LA LEADERSHIP SI CONQUISTA CON l’ESEMPIO. NAPOLI DEVE VINCERE OGNI ANNO, I MIGLIORI NON SI VENDONO”. E CHIAMA LUKALU. ORA TOCCA AD ADL…

Finalmente Conte è stato presentato ed ha parlato. Chiaro e tondo, come sua abitudine.

Sotto il commento alle frasi più importanti della sua lunga intervista. Ma va subito annotato che all’indicazione “chi parte lo decido io” precisa e non interpretabile… è arrivata subito la riposta davanti alle telecamere di Kvara: “Non so ancora se resto, rispetto Conte perché è uno dei migliori tecnici al mondo. Voglio prendermi altri giorni per riflettere, dopo l’Europeo deciderò cosa fare”. Anche questa posizione chiara e non interpretabile.

In questi giorni di riflessione sarà decisiva la nuova offerta che De Laurentis ha preannunciato. Se si avvicinerà molto ai 10mln netti offerti dal Psg, si potrà chiudere con rinnovo e clausola di svincolo come per Osimhen.
Difficile che ciò possa accadere ai livelli di 4,5mln o su di lì che ADL ha in mente.
In ogni caso si dovrà attendere la fine degli Europei per sapere il futuro del georgiano.

Una nota particolare va fatta per le dichiarazioni di De Laurentis che di conseguenza non riporto e non commento.
Se Luigi De Laurentis ha candidamente ammesso qualche giorno fa che Aurelio “dice cazzate e quando interviene sul mio lavoro a Bari mi danneggia”, adesso siamo tutti autorizzati a non credere mai più ad una sola parola detta dal cinepresidente.

Segnalando peraltro la battaglia in atto nella famiglia De Laurentis, che ha visto l’attacco di Luigi e la presenza nella foto di gruppo scattata al Teatrino di Corte di Palazzo Reale, di Edoardino, vicepresidente della SSCNapoli, già confinato da Conte lontano da Castelvolturno e dallo spogliatoio!

Le 9 frasi di Conte da ricordare…

  1. “Prima di contratti o aspetti economici ho voluto una rassicurazione: avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi poteva anche andare via da Napoli. Sono stato categorico. Perché se parliamo di riscatto, ricostruzione e diamo via i migliori è tutto un controsenso”.

Commento. Due concetti in uno, indiscutibili: i giocatori li decido io; per vincere non si vendono i migliori.
Due banalità in controtendenza che solo Conte però ha avuto il coraggio di esternare, facendo tornare alla mente Lavezzi, Cavani, Higuain, Fabian Ruiz, oggi Osimhen etc. etc…

  1. “Kvaratskhelia rimane, sono stato categorico su questo, non vorrei questo ritornello in futuro. Lui ha caratteristiche importanti, volerlo tenere non è un capriccio, così come per Di Lorenzo”.

Commento. Con Kvara ho aperto il pezzo. Di Lorenzo ha già ripetutamente detto che vuole andarsene. Conte resterà fermo sulle sue posizioni. ADL ha invece fatto trapelare che Di Lorenzo è in vendita per una cifra irrinunciabile (30mln) e che può partire se va all’estero. Vedremo come finirà e chi vincerà!

  1. “Mi hanno chiesto se avevo paura di allenare il Napoli, ma paura di cosa? Chi mi conosce sa che ciò che ho conquistato l’ho sempre fatto con sudore, sacrificio e fatica. Sono nato a Lecce, conservo le mie origini e le mie radici. So cosa rappresenta per il Sud il calcio. Per me è il ritorno a casa da allenatore di una grande squadra. Un onore tornare al Sud nella squadra che lo rappresenta”.

Commento. Se De Laurentis sentisse lo stesso onore, avrebbe fatto scelte diverse, non sarebbe ai ferri corti con la piazza, avrebbe capito cosa rappresenta Napoli. Città mondo, città globale come l’ha definita Conte.

  1. “In questi tre anni che mi auguro di passare per intero a Napoli, io voglio far capire ai giocatori che Napoli non è una fase di passaggio ma una meta. Il calciatore deve venire a Napoli sapendo in quale realtà importante è approdato, una squadra che lotterà per vincere ogni anno”.

Commento. Vincere ogni anno. Napoli sede di arrivo non di transito. Capire cosa è Napoli. Questo è il cambio di mentalità che porta Conte. Visione che De Laurentis non ha e difficilmente acquisirà da Antonio. L’augurio di restare per tutti e 3 anni è da sottolineare.

  1. “Non sono qui per fare la bella statuina. Ho ricevuto già tanto ma non ho ancora dato nulla. Sono in forte debito nei vostri confronti”.

Commento. Un po’ Spalletti, un po’ Ancelotti. Il debito verso i napoletani è stato il cavallo di battaglia per vincere lo scudetto. Non essere venuto a pettinare le bambole è stata l’idea-tomba di Carletto.

  1. “Ci vorrà tempo e pazienza ma io sono del pensiero che chi ha tempo non deve aspettare. Dobbiamo prenderci la responsabilità affinché Napoli diventi alternativa credibile a chi vince sempre lo scudetto. Ho sentito qualcosa in pancia, non vediamo l’ora di iniziare”.

Commento. Conte sfida tutti. In primis De Laurentis. E’ venuto per vincere al primo anno. Gli riuscì già al Chelsea. Anticipa che per farlo serve credibilità e senso della responsabilità (mercato).

  1. “Testa bassa e pedalare. Oggi bisogna parlare poco, dobbiamo fare i fatti. Niente proclami, sono persona del ‘fare’ non del ‘dire’. Non vendo aria fritta e non sono molto paziente, quindi dobbiamo stare zitti e pedalare cercando di recuperare quello che abbiamo perso l’anno scorso”.

Commento. Conte non è mai stato paziente, crede ai fatti non alle parole, non vende illusioni. La chiamata è ancora per De Laurentis e Manna su mercato e gestione.

  1. “Lukaku è un calciatore forte, come Osimhen sono giocatori eccellenti. C’è solo da ammirarli e sperare sempre di averli dalla propria parte e mai contro…”

Commento. Ancora un richiamo a De Laurentis. Se parte Osimhen, deve arrivare Lukaku. Per adesso è una lotta Milan-Conte. De Laurentis non deve far altro che pagare i 44mln di clausola al Chelsea ed i 10 di ingaggio al giocatore.

  1. “La scossa si dà con l’esempio. Chi è a capo di un gruppo deve essere un leader ma la leadership si conquista con l’esempio. Dovrò far vedere che sono pronto a dare tutto, a proteggerli davanti a tutto, ma loro devono darmi tutto. Questo è alla base”

Commento. Sempre De Laurentis nei pensieri di Conte. ADL non è mai stato un leader, non lo è diventato con l’esempio, non è riuscito mai a dare la scossa nonostante le continue incursioni nello spogliatoio. Ci riuscirà Conte? Lo ha quasi sempre fatto altrove, vedremo a Napoli.

Un grande in bocca al lupo all’unico allenatore che potesse ridare entusiasmo ai napoletani. I suoi pensieri sono stati il miglior biglietto da visita.

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