Francesco Armenio su Club Alfa Automotive focalizza la nuova generazione di Tesla Roadster: Elon Musk desta sgomento per la sicumera ed il ruolo atipico delle sue aziende e dei finanziatori.

Mentre la nuova generazione  di Tesla Roadster  avra’ un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di un secondo,questo almeno è ciò che ha dichiarato Elon Musk. Inoltre secondo l’imprenditore di origini sudafricane, questo modello sarà capace di decollare e volare grazie ad uno sviluppo congiunto con SpaceX.

La Space X sta lavorando per assicurare a Roadster incredibili prestazioni che la renderanno l’auto più veloce al mondo. La seconda generazione Tesla non è ancora entrata in produzione e, con tutta probabilità, non farà parte dei  tre neomedelli annunciati da Elon Musk negli ultimi giorni.

Tesla ha presentato il concept della nuova Roadster nel 2018, annunciando che sarebbe arrivato sul mercato nel corso del 2020. Da quel momento è stata rinviata diverse volte, dunque ci sono variegate incertezze a riguardo. Il suo prezzo era stato fissato a 250.000 dollari ma, come successo con il Cybertruck, i prezzi sono spariti dal sito web del costruttore. Tuttavia, è possibile prenotare la Roadster con un anticipo di 5.000 dollari al momento della prenotazione, ed ulteriori 45.000 dollari da versare entro dieci giorni.

Il motivo di questi continui rinvii potrebbero essere legati allo sviluppo in collaborazione con SpaceX, descritta da Musk come “unica nel suo genere”. In un post su X (ex Twitter), Elon Musk aveva scritto che la Roadster sarebbe stata capace di volare, sebbene senza fornire dettagli su altitudine o durata. La Roadster con il pacchetto SpaceX, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe essere dotata di propulsori ad aria fredda che consentirebbero al veicolo di “volare”. La questione degli anticipi per assicurarsi una vettura Tesla, a mio parere, rispecchia il periodo di difficolta’ aziendale, dal punto di vista patrimoniale, per quella che permane l’azienda egemonica sul piano mondiale, dell’automobilismo elettrico. Ma anche per la apparente renitenza, della finanza privata che domina il mondo, a suffragare Tesla per colpa delle posizioni pubbliche di Elon Musk, da un lato a favore di Trump, dall’altro contro i progressisti. Tutto cio’ allorche’ l’ex Twitter rinominato X in seguito alla propria annessione nel macrocosmo della multinazionale di Musk, ospita innumerevoli profili qanonisti, smaccatamente antisistema, antipapali, antimmigrazione, anti lgbt, in fronda permanente con Biden, con il dogma del “politically correct”, filocristiani, antiprogressisti. Insomma Elon Musk attualmente deve rintuzzare anche  dei dazi pianificati cinesi, alla luce della considerazione del mercato orientale ed occidentale, dei prodotti X, come superiori agli altri. In questo contesto che vede Pechino primeggiare in tutto il mercato elettrico, tecnologico e telefonico sul piano commerciale, la nemesi  Elon Musk che scala le classifiche di gradimento ed acquisti con il trittico Tesla, Twitter, Starlink, i dazi di Shangai incominciano per legittima difesa della seconda economia mondiale. In tutto cio’ Trump preconizza dazi ancora maggiori, aprioristicamente, a Xi Jimping, reo di guidare un’economia in cui la maggioranza delle multinazionali e delle industrie medie, figurano pubbliche: statali le imprese cinesi dal punto di vista della proprieta’, dei finanziamenti, del pagamento fiscale, delle garanzie sui debiti e del pagamento degli interessi in un sistema in cui lo stato e’ padrone della mera moneta, del debito, degli interessi e delle future emissioni monetarie. Trump e la politica patriottica occidentale, sono perentori su questa linea economica in cui la Cina trucca le regole di partecipazione economica e commerciale, sfruttando la manodopera, competendo con potere statale, in un panorama commerciale privato. Di conseguenza i repubblicani Maga esortano l’espulsione della “terra del Drago”, dal Wto, ossia l’Organizzazione Mondiale del Commercio pregna di acquisizioni industriali cinesi, in un contesto privato, per mezzo del beneficio del settore pubblico. Ma i sostenitori del Maga, acronimo di Make America Great Again, caldeggiano per bocca del loro principale esponente, perfino il pagamento da parte della Cina, verso la comunita’ internazionale, dei danni economici causati dal Covid originato proprio nei laboratori di Wuhan. Il che si tradurrebbe nel duplice collasso, da una parte della globalizzazione, dall’altro della Cina medesima. Omicidio geoeconomico, quest’ultimo, anch’esso per legittima difesa da parte del macrocosmo occidentale capeggiato dall’America, il quale attraversa una fase di decrescita e lo spostamento dei capitali e della capacita’ commerciale e produttiva, esattamente verso il resto del mondo. Insomma, nella contesa dei dazi ed in seguito all’affossamento americano dell’imponente Huaiwei, si cela la battaglia multiforme tra mondo ipersviluppato ed economie emergenti che attualmente, si contrassegnano come il futuro del Capitalismo. Lo spauracchio dei nazionalisti come Trump, focalizzano la matrice euroamericana degli assetti di potere internazionali, che di fatto ora controllano anche la Cina e l’India, per cui ridimensionando la Cina andrebbero inficiati i reali padroni del Nuovo Ordine Mondiale ed indirettamente dei Brics. Infatti quest’ultimi saranno capeggiati da Cina e Brasile con un ruolo crescente dell’India, i quali eccettuats la Russia, stazionano nella postazione di potere che indirizza l’America e l’Europa. Di conseguenza smantellando la globalizzazione antioccidentale, riemergerebbero la classe media, l’impresa nazionale e la sovranita’ degli stati.

Elon Musk ha aborrito ruoli pubblici od amministrativi nella compagine di Trump ma ha espresso l’imbarazzo per il fatto che il magnate repubblicano lo chiamasse senza preavviso, nei piu’ strambi orari, per lodare la Tesla e parlare del Cyber truck, ossia il nuovo acquisto dell’ex presidente Usa, che ha capacita’ anfibie, oltre che di immane velocita’ ed invulnerabilita’. Trump ha recentemente messo in vendita la propria mitologica Lamborghini Diablo e parla con il proprietario di X space, del suo zelo a tutelare Tesla nonche’ del fatto che tutti  i suoi amici posseggono Tesla  e ne sono iper soddisfatti. Mentre con Starlink che si fregia dell’etichetta di sistema di connessione migliore del mondo e decentralizzato dagli stati ma afferente all’America, sempre piu’ persone ipotizzano un ruolo di Elon Musk come appendice del governo americano, nello sviluppare tecnologie pionieristiche e superiori agli antagonisti, che tangano i classici settori dell’industria occidentale, fagocitati dalla Cina e, in ultima istanza, acquistati dai grandi produttori europei quali Exor di Agnelli: essa controlla Stellantis che a sua volta ha incorporato Chrysler, Dodge, Hummer, Chevrolet, General Motors. Insomma sono numerosi gli analisti che ravvedono un occulto asse Trump-Musk, nel rilancio di quei settori oggi appannaggio di potentati cinesi ed europei; il tutto con la commessa della X force di Elon Musk, che inerisce praticamente tutti i settori chiave del potere industriale americano e, su scala mondiale, dei meri stati e delle economie sovrane.

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