J-Ax risponde di brutto a Meneguzzi

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Tutto è derivato da un’intervista che Meneguzzi, noto nei primi anni Duemila grazie a brani come Verofalso e Non capiva che l’amavo, ha concesso a MowMag nella quale, dopo aver ripercorso la propria carriera (“Con la giusta strategia avrei potuto diventare un Justin Bieber“, dice), ha espresso un parere sul panorama pop odierno senza fare sconti ad alcuni dei protagonisti di questa stagione: “L’estate pop 2023 è deprimente […] Vedere gente tutta tatuata che va su un palco a cantare la Disco paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette. Il pop dev’essere anche visionario, evoluto, curato ai massimi livelli […]”.

Parole che hanno scatenato la reazione di J-Ax, sentitosi chiamato in causa ed essendo uno degli interpreti di Disco Paradise. Il rapper sui social ha commentato: “Eh, sei sicuro che tu vuoi parlare di marchette? Comunque ciao, io ti ricorderò sempre come la versione ordinata su Wish di Tiziano (Ferro, ndr)”. E ancora, in una story successiva: “Non c’è niente di più triste dei cantanti falliti che danno la colpa al ‘pubblico’ che oggi non capisce più un ca**o. A tutti capita di fare canzoni che non ‘connettono’ col mercato, con la moda o con i gusti delle nuove generazioni. Se quando succede vi ritrovate con in mano un pugno di mosche, vuol dire che non avete una fan base che vi supporta anche nei momenti in cui non siete mainstream. Significa che avete fatto musica superficiale che non è entrata nel cuore della gente ma solo nelle orecchie, per poi uscirne dopo una stagione. Comunque meglio oggi con i dodicenni che fanno binge-streaming che prima con i produttori papponi che decidevano tutto”.https://instagram.com/where_fashion_is_art?igshid=MzRlODBiNWFlZA==

Ecco la iniziale provocazione di Meneguzzi:

Caro J-Ax,
ma chi verrebbe dietro a te (voi) se non seguissi il sistema che hai sempre criticato?

Fai il portavoce che il sistema è marcio, che rinneghi Sanremo, the Voice e poi fai le pubblicità del “panettone”.

Parli di papponi ma fai il pappone che sta attaccato ai ragazzini per non cadere nell’oblio che probabilmente tanto ti spaventa e per fare i fighi ci urlate ancora “legalizzala”. Ma anche basta.

Io ho una scuola artistica, produco film, dischi di ragazzi e ho una famiglia. Questa è la mia musica. Non ho il successo di prima? Pazienza…

Io credo negli ideali e tu nelle canne.

Io ero una realtà pop in America Latina nel 1996 (Tiziano credo avesse 16 anni…). Faccio un plauso alla tua ignoranza che si allinea a quello che proponete ed a quella di molti superficiali che fuori dall’Italia non sanno andarci. Perché ti ricordo che a qualche chilometro dalla frontiera italiana tu musicalmente non sei nessuno.

Ma torniamo a ‘Disco paradise’ targata 2023, canzone che poteva uscire anche nel 1974!… Fate i duri con i tatuaggi dei dragoni e mi cantate le bolle di sapone? Non lo trovate un po’ trash e un testo un tanto non credibile per l’età che avete?

C’è proprio bisogno di dire ‘alza il finestrino’ e scomodare… Battisti? Non sapete cantare, ma gridate, parlate e storpiate linguaggi nel microfono con volgarità, parolacce e messaggi nelle canzoni veramente discutibili o incomprensibili! Ripeto, ce n’è veramente bisogno?

Il pop è una cosa seria. Si cerca di creare un’identità, un suono collegato ad un’emozione, la perfezione della melodia e del mix, dei testi. Si cerca di mandare un messaggio, che si possa avvicinare ad un’arte e soprattutto c’è un’ imprescindibile etica nei messaggi.

Ma dimmi un po’. Quale cavolo è il vostro messaggio? A me pare solo che il messaggio sia “dai facciamo soldi”! Creiamo un sistema costruendo standard di scarsa qualità, perchè è più facile; perché la qualità è molto più difficile da sostenere. Forse la qualità te la sei dimenticata o perché meglio attaccarsi al treno del trash o di chi ha i follower? Attento… non ho parlato di fan, ma di follower. Con il cuore 😅Pablo

@j.axofficial

Sta di fatto che, come affermano innumerevoli addetto del settore musicale, attualmente il mercato musicale e’ assai ridimensionato per cui i numeri di un tempo rappresentano un’utopia per chiunque. Cio’ e’ stato causato dall’avvento del digitale che ha inficiato la qualita’ musicale rendendo possibili e celeri, aggregati sonori da immettere subito sul mercato per mezzo di algoritmi di composizione; ancora il digitale ha traslato i metodi di fruizione individuali e collettivi destrutturando radio, tv e teatri come “templi” di diffusione musicale in favore di ipod, telefoni e pc e causando una inveterata pirateria. Quest’ultima decima pesantemente gli introiti per artisti, agenti e produttori, erodento la liquidita’ dei produttori per promuovere e far rimanete a lungo sul mercato, i loro musicisti ed i brani. L’ affermazione dei talent musicali hanno prodotto artisti in guisa reiterata che eludevano la tipica trafila dei piu’ grandi, e smarrendosi allorche’ i riflettori su di essi fossero calati. Cio’ in un circuito di continui lanci di sempre nuovi interpreti musicali.https://instagram.com/where_fashion_is_art?igshid=MzRlODBiNWFlZA==

La carriera artistica, specialmente nell’ambito musicale, e’ gravata dalla eccessiva frammentazione del pubblico, dal declino dei media tradizionali come strumenti di lancio e fortificazione delle canzoni, dallo strapotere del digitale che corrode gli incassi e consente una maggiore produttivita’ a detrimento della qualita’; infine dal carovita che blocca il pubblico dall’esborsare centinaia di Euro per un singolo spettacolo musicale mensile dal vivo.

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